Istituto Suor Orsola Benincasa
Via Suor Orsola 10 – Napoli
16-30 aprile 1999
Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta
Museo Archeologico Nazionali di Napoli
22 maggio – 30 giugno 1999
Lorenzo Scaramella fotografa statue, statue di dei, di angeli, di poeti e di figure emblematiche.
Guardando queste fotografie ci può capitare di sentirci come gli uomini di cui parla Platone da sempre incatenati nella caverna che hanno conosciuto come unica realtà le ombre proiettate sulla parete e che improvvisamente liberati sono colti dallo stupore di un’altra realtà.
Il miracolo operato dalla fotografia di Lorenzo Scaramella, vera “scrittura di luce”, rompe la barriera tra materia ed essenza e consente un’apertura attraverso cui cogliere una corrispondenza tra i due mondi. Scopriamo di poter penetrare una via a duplice direzione che collega dimensione esteriore e dimensione interiore: la terra al cielo, il cielo alla terra.
Le statue di marmo divengono immagini reali come un sogno e inafferrabili come la verità.
Maria Pia Rosati
“Saper vedere l’opera d’arte” è di per sé difficile: ma saperla interpretare fotograficamente, per indicare le infinite modalità di lettura agli altri, è impresa davvero ardua. Di fronte all’opera d’arte il fotografo è perennemente al bivio. Documentare o interpretare?
Nell’epoca delle immagini digitali e della stampa in un’ora, Lorenzo Scaramella ha sapientemente recuperato tecniche di stampa dell’età pittorialista: platino, oro, carbone, gomma bicromata.
Ritratta in fotografia con sensibilità d’animo e attenzione artigianale, l’opera d’arte emerge lentamente sulla carta, assume corpo e colore, insegnandoci una lettura paziente e graduale: “saper vedere”, appunto.